Dedalus and Arianna

Ritengo in modo assoluto che un’esperienza fatta in un CAE può essere solo positiva. Sia per il fatto che si viene a conoscenza di analisi e situazioni che sono al di fuori della nostra portata nazionale, sia per il fatto di poter verificare e conoscere le diverse realtà delle nostre società nei diversi paesi, sia per la possibilità di confrontarsi con delegati che come noi operano in altre realtà e siti produttivi sia in Italia che negli altri paesi europei.

Ciò non vuol dire che tutto è positivo, ma l’apprendere anche azioni negative o fatti poco conosciuti delle nostre società lo reputo un’esperienza importante che ci permette di poter svolgere meglio il nostro compito di RSU e di RLSA.

E’ certamente innalzare la capacità di visione di società complesse come le nostre e di uscire dal piccolo giardino dove si puntualizzano azioni mirate esclusivamente al nostro sito produttivo senza essere in grado di cogliere la complessità di un sistema che deve tener conto di una serie di situazioni a livello economico, strategico ed occupazionale.

Le differenze culturali, sociali ed economiche dei paesi europei creano una seria difficoltà per una armonizzazione del mondo del lavoro che poi comportano una competizione sproporzionata alla rincorsa di paesi fiscalmente appetibili o dove il costo del lavoro è più basso.

Non parliamo poi delle attività di lavoro nei paesi extraeuropei ancora più poveri dove gli interessi sono molto più alti.

Credo che il prossimo passo debba tener conto di un CAE che deve guardare ancora più in là per quelle realtà aziendali che operano in alta percentuale nei paesi extraeuropei. Se la nostra maggior conoscenza ci permette poi di trasferirla ed utilizzarla nei diversi tavoli di confronto con l’azienda e di maggior interrelazione con i nostri colleghi abbiamo fatto un piccolo passo in avanti che ci permette di poter dire di aver svolto meglio il nostro ruolo.