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La Russia sopra tutti: il paese riconsidera il ruolo del diritto internazionale

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Il Consiglio della Federazione Russa ha approvato una legge che dà alla Corte costituzionale la libertà di non mettere in atto le decisioni dei tribunali internazionali se contraddicono le norme fondamentali del diritto interno (la legge è già passata al parlamento, con 436 voti a favore e solamente 3 contrari).

Così, dopo la ratifica della legge, la Corte costituzionale potrà conferire al governo russo la possibilità di ignorare le sentenze di organi come la Corte europea dei diritti dell’uomo, il Consiglio per i diritti umani dell’ONU e molte altre strutture giuridiche internazionali, scrive Gazeta.ru.

La discussione sul prevalere delle leggi interne su quelle internazionali è iniziata l’anno scorso a seguito del verdetto della Corte arbitrale dell’Aja sul clamoroso caso Yukos. L’Aja ha stabilito che la Federazione Russa deve risarcire gli azionisti dell’azienda petrolifera (Yukos) con 50 miliardi di dollari. La società è stata sciolta dal governo nel 2007 dopo che il suo presidente Mikhail Khodorkovsky fu accusato di frode ed evasione fiscale. In più, secondo la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, lo stato dovrà pagare agli ex soci della compagnia altri 1,86 miliardi di euro di danni materiali.

Molti avvocati russi credono, però, che modificare la legislazione del proprio stato non è il modo migliore per risolvere una controversia. Questa decisione potrebbe allontanare il paese dall’Unione Europea ancora di più. Di per sé la legge sulla priorità del diritto interno contraddice la Costituzione russa dov’è stabilito che le norme e i principi del diritto internazionale fanno parte integrante del sistema giuridico del paese; nei casi in cui gli accordi tra diversi stati prevedono un regolamento diverso da quello interno vengono adottate le norme internazionali.

“Seguendo le nuove regole la Russia, di conseguenza, dovrebbe non solo modificare la legge federale sulla Corte costituzionale, ma anche uscire da convenzioni internazionali”, sostiene il noto avvocato moscovita Vsevolod Sazonov (RBC Daily). Inoltre l’esperto ricorda che adesso la Russia è legata da accordi internazionali di assistenza giudiziaria con Italia, Spagna, Grecia, Polonia, Ungheria, Cina, Iraq, India e tanti altri stati. Alla luce della nuova normativa il futuro di queste “alleanze” diventa incerto, come lo potranno diventare anche le prospettive dei comuni cittadini: se prima nel caso di un’ingiustizia potevano rivolgersi ad un tribunale internazionale adesso rischiano di perdere questa speranza che, per alcuni, rimaneva l’unica e l’ultima possibilità di essere ascoltati.

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Galia Milovzorova
Galia Milovzorova

Giornalista di origine russa, esperta in questioni sociali e politiche dell'ex Unione Sovietica, ha conseguito la laurea in giornalismo presso l'Università di San Pietroburgo e ha studiato successivamente mediazione linguistica e culturale a Milano.

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