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La CUT di San Paolo e la CGIL Lombardia a confronto: una settimana di solidarietà e dibattiti

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Tre giornate di confronto sul futuro del sindacalismo in Italia e in Brasile e sulla rappresentanza dei giovani, iniziative di solidarietà con le lavoratrici e i lavoratori in lotta e lancio della campagna referendaria. Sono questi alcuni degli elementi che hanno caratterizzato la visita di una delegazione della CUT di San Paolo, che nelle scorse settimane è stata ospite della CGIL Lombardia e della Camera del Lavoro di Milano.

La visita è stata un momento molto importante per la nostra organizzazione, non solo per i temi che sono stati trattati duranti gli incontri ufficiali, ma per il sostegno ricevuto sia per quanto riguarda la campagna referendaria, sia per quanto riguarda alcune vertenze del nostro territorio.

Fin da subito, infatti, le compagne e i compagni brasiliani ci hanno aiutato a diffondere il messaggio che i diritti non hanno confini e che
la battaglia delle lavoratrici e dei lavoratori italiani per liberarsi dai voucher e per garantire negli appalti le stesse condizioni per tutti, sono un patrimonio comune per il movimento sindacale internazionale. Attraverso la realizzazione di diverse foto con i simboli della campagna e la registrazione di una serie di video di solidarietà, la CUT di San Paolo ha voluto essere protagonista della nostra campagna referendaria dimostrarci la sua vicinanza e il suo sostegno.

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Inoltre, attraverso la partecipazione attiva ai presidi della General Electric di Sesto San Giovanni (MI) e della K-FLEX di Roncello (MB), i sindacalisti brasiliani hanno voluto dare sostegno a queste due importanti vertenze, entrambe frutto dell’avidità delle imprese, che puntano a incrementare i loro profitti esclusivamente attraverso il taglio del costo del lavoro. La prima, infatti, vede coinvolti oltre 236 lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro, nonostante lo stabilimento di Sesto risulti un’eccellenza tecnologica. Quella della K-FLEX, invece, è una vertenza che mette a nudo tutte le contraddizioni del sistema neoliberista. Si tratta, infatti, di un’azienda in forte espansione che sta utilizzando soldi pubblici destinati al suo consolidamento internazionale, come grimaldello per trasferire la sua produzione all’estero e chiudere lo stabilimento brianzolo.

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Oltre alla solidarietà, la visita della CUT di San Paolo è stata l’occasione per un importante confronto politico con la nostra organizzazione. In particolare, dalle tre giornate di dibattito organizzate, è emerso che molti sono i tratti comuni tra l’esperienza brasiliana e quella italiana. Entrambi i paesi, infatti, stanno sperimentando un processo di precarizzazione del lavoro e di attacco generalizzato ai diritti sindacali.

In questo quadro, merita di essere menzionata l’iniziativa rivolta ai dirigenti delle due strutture, che attraverso una metodologia sperimentale, mutuata da quella della formazione partecipativa, ha provato a far emergere quali saranno i nuovi bisogni dei lavoratori e quali temi saranno oggetto della contrattazione del futuro. Attraverso numerosi brainstorming e un lavoro di confronto fitto, i dirigenti delle due strutture coinvolte hanno evidenziato come ci sarà da lavorare per una contrattazione inclusiva che sappia intercettare quei lavoratori che oggi sfuggono dalla rappresentanza. Ci riferiamo al mondo del lavoro autonomo, ai lavoratori delle piccole imprese e ai precari, che pur avendo un forte bisogno del sindacato, faticano ad essere intercettati dalle nostre strutture. È, infatti, chiaro che non ci sono dei processi ineludibili e che il futuro dipende dalle scelte che sapremo mettere in campo. Di sindacato ci sarà sempre bisogno, perché sempre esisterà il lavoro salariato e sempre esisteranno lavoratori e lavoratrici da tutelare di fronte agli interessi del capitale. In questo contesto c’è il nostro spazio e la richiesta/necessità di sindacato. Alle risposte che sapremo dare dipenderà la centralità del nostro operato nella società.

Nel corso della sua visita la delegazione della CUT ha fatto visita alle Camere del Lavoro di Milano, Pavia e Mantova, studiando il lavoro della CGIL sul territorio e come si articola la nostra rete dei servizi a tutela individuale.

Il confronto politico si è concluso con una conferenza finale in cui sono intervenute le categorie dei metalmeccanici, dei bancari, dei chimici della funzione pubblica e della scuola, che hanno raccontato la situazione economica e sindacale nei due paesi. Al termine dell’incontro la CGIL Lombardia, la Camera del Lavoro di Milano e la CUT di San Paolo hanno sottoscritto un accordo di cooperazione dove si impegnano a continuare il percorso di confronto con modalità nuove e su temi di attualità sindacale come i CAE.

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Umberto Bettarini
Umberto Bettarini

Ricercatore sociale, esperto di relazioni industriali e di sindacalismo europeo

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